Questo scudetto appare per una sola annata sulle maglie cittadine e per di più in una forma inusuale, rotonda con scudo della città di Como su sfondo blu e con la scritta CALCIO COMO in bianco a coronare lo stemma. Si tratta del campionato di serie A 1975/76 dove la compagine lariana rimase solo un anno in Serie A. Una curiosità è legata a questo stemma, il portiere Antonio Rigamonti, utilizzava una maglia grigia con questo stemma, mentre i compagni usavano quella a maniche corte senza stemma, invece ne usava una verde senza stemma, quando i compagni usavano quelle a maniche lunghe con lo stemma. Non si è mai saputo il perchè.

Verso la fine della stagione di serie B 1983 1984, il Calcio Como in vista della probabile promozione di serie A, decise di lanciare un concorso per un nuovo stemma societario, dopo che per quasi 80 anni è stato utilizzato quello cittadino, rosso con croce bianca. Gran parte delle squadre di serie A e B avevano sostituito il proprio logo storico, con uno più moderno e il Como si adeguò alla nuova moda. Il concorso fu annunciato sui giornali cittadini il 23 di marzo 1984 e il termine di consegna fissato per il 30 Aprile 1984. Il nuovo stemma doveva avere due capisaldi obbligatori, il colore azzurro e lo stemma cittadino. L’invito è stato rivolto a tutti i tifosi ma anche a professionisti della grafica e del design ma in particolar modo ai numerosi disegnatori di tessuti che lavoravano in città e agli studenti del Setificio di Como. Sono state suggerite delle tematiche su cui sviluppare il disegno come il lago, il Duomo, il Broletto, i bachi da seta. Il bando del concorso specificava poi che fra tutti i bozzetti pervenuti, ne verranno scelti cinque a cui andrà un milione di premio (cifra notevole per il periodo) e fra i cinque verrà scelto quello definitivo. Il successo del concorso andò oltre ad ogni previsione e la commissione dovette decidere fra gli oltre 500 bozzetti pervenuti in sede. Dopo una settimana la commissione decretò i cinque bozzetti prescelti, che furono pubblicati su tutti i giornali cittadini, con gli autori che hanno vinto il milione di premio. I vincitori della prima fase furono: Massimo Tettamanti, Isabella Della Rosa, Alessandra Vittani, Mario Turconi dello studio grafico AMP di Cantù e lo studio grafico e di comunicazione Cantiani di Como. In quei giorni il ritorno del Como in serie A divenne realtà e la commissione decise che saranno i tifosi a scegliere nuovo logo della serie A, con un referendum durante l’ultima partita di quella stagione Como Triestina del 10 giugno 1984. La partita finì con una vittoria del Como per 5 a 1 e il Sinigaglia fu esaurito in ogni ordine di posto per la festa della promozione in A del Como. Durante la partita, fu distribuito un giornale con la scheda per votare il logo preferito, scheda che doveva essere consegnata in apposite urne a fine partita. Due giorni dopo il Calcio Como annunciò la scelta definitiva del nuovo stemma, che cadde sull’Airone che emerge dal lago disegnato dallo studio Cantiani. Il nuovo simbolo portò molta fortuna al Como, che rimase in serie A fino alla stagione 1988 1989, ma le polemiche infuriano subito dopo la scelta di questo simbolo. Le polemiche vertevano in due direzioni, la prima sulla validità del voto, la seconda sul significato dell’immagine del nuovo logo. I tifosi dissero che numerose schede, soprattutto in tribuna coperta furono consegnate a mazzette precompilate e non una per ogni singolo tifoso. La preferenza di tutti sembrava diretta verso il logo disegnato da Mario Turconi, che era più tradizionale e rappresentava un lago stilizzato in campo bianco. Non si seppe mai se il logo di Turconi era arrivato secondo perché il Calcio Como non rese pubblica la classifica finale, con i relativi numeri di voti ricevuti da ogni singolo disegno in concorso. La seconda polemica fu molto più feroce e riguardava l’Airone, un uccello che non si è mai visto sul lago di Como. Tutti i tifosi chiamarono gabbiano (in dialetto comasco el gurgureu), animale tipico del Lario, l’uccello raffigurato nello stemma, anche se la siluette era ben lontana da ricordare le forme di un gabbiano. Nella polemica intervenne anche con un editoriale il direttore della Provincia di Como Gianni De Simoni, che si schierò dalla parte dei tifosi, che non si sentivano rappresentati dall’airone emergente dalle acque. La risposta dello studio Cantiani, invece di chiudere le polemiche le moltiplicarono, perché spiegarono che presero ispirazione dagli aironi che vivono presso l’oasi del Bassone, una zona stagnante della periferia comasca. Spiegazione che andava contro alle direttive del bando del concorso, che volevano un simbolo che ricordasse il lago di Como. Il Calcio Como fece le orecchie da mercante e mantenne l’airone, che però non fu mai utilizzato sulle maglie da gioco, la stupenda maglia blu a righine bianche dell’Adidas dove campeggiò solo il marchio Mita. L’airone fu utilizzato come stemma ufficiale nel gagliardetto scambiato a inizio gara, sulle spille, sulla carta intestata del club, sulle cravatte e sugli striscioni dei tifosi.  La sua notorietà a livello nazionale fu dovuta alla pubblicazione come scudetto sulle figurine Panini e come logo in apertura sui servizi della Domenica Sportiva e Novantesimo minuto. Dopo la retrocessione del Como in serie C del 1990 1991 si sparse la voce che l’airone portasse sfortuna e fu accantonato a favore di un nuovo logo, che fu utilizzato fino alla stagione 2016 2017 . Ma l’Airone che sorge dalle acque, non è scomparso nel cuore di chi ha lottato nel suo nome e all’inizio della stagione 2013, il progetto del settore giovanile destinato alla scuole calcio della provincia di Como, diretto da Sergio Marelli ha deciso di chiamarsi progetto “Herons” (aironi in inglese), a ricordo del mitico settore giovanile del Calcio Como degli anni 80. I progetto che vede come collaboratori, Mino Favini e Angelo Massola, come direttori tecnici Giancarlo Centi, Silvano Fontolan, come allenatori Roberto Galia, Christian Boscolo, Oreste Didonè, Massimo Cicconi, tutti personaggi protagonisti con l’Airone degli anni 80 sul petto.

Gli altri simboli che hanno partecipato al concorso



Nella stagione 1991/92 torna dopo l’ultima apparizione del 1982/83 lo stemma sulla maglia della città. Un logo nuovo e moderno che riporta al centro lo stemma cittadino sormontato da due onde che richiamano il lago, tutto all’interno di un ovale nel quale sono riportate anche la scritta COMO e l’anno di fondazione 1907. Questo scudetto è stato l’icona delle nuove generazioni che per ben ventisei anni ha rappresentato la società. La prima versione riportava solo un onda al di sopra dello scudetto, poi si decide di utilizzarne due. Nel 1997 il presidente Preziosi modifico leggermente il marchio, rialzando leggermente le onde sullo scudetto.

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Per la stagione di serie A 2002 2003, la Giochi Preziosi lancia il pupazzo Bullo, con la relativa immagine stilizzata .L’immagine del bullo è stata utilizzata per spille, portachiavi, penne e altra oggettistica e non è mai apparsa sulle maglie

Logo ufficiale del centenario del Calcio Como, utilizzato sulla manica della maglia durante la stagione 2007 2008

Dopo il fallimento del 2016 e la vendita all’asta della società a marzo, si dice addio al logo che ci accompagnava dall’inizio degli anni 90. Il nuovo logo è stato scelto dopo una votazione online fra i tifosi che dovevano sceglie fra tre proposte. Il 30 aprile vine presentato il nuovo logo. Ma il nuovo simbolo avrà vita brevissima, sarà mai cucito sulle casacche lariane perchè la società non affiliandosi, inspiegabilmente, alla F.I.G.C. nei tempi stabiliti perde il titolo sportivo della società precedente, fallendo nuovamente, proprio nell’anno in cui i tifosi avrebbero voluto festeggiare il 110° anniversario del club.

Gli altri simboli che hanno partecipato al concorso

La LEGEA, sponsor tecnico della società dal 2009 al 2017, in occasione dei 110 anni del club utilizzò il logo appena nato sul materiale celebrativo, venduto in occasione della festa per i 110 anni del club tenutasi allo stadio Sinigaglia il 25 maggio 2017. Questa sarà l’unica apparizione del logo scelto dai tifosi, che viene modificato con l’aggiunta di due numeri 1 anteposti al logo, che funge con la sua forma ovale da zero formando così il numero 110. Superiormente viene apposta la scritta “COMO CENTODIECI” e alla base le date “ 1907 – 2017”.

Nella estate del 2017 la commissione guidata dal sindaco Mario Landriscina, dopo aver ricevuto la società dal curatore fallimentare, indice una gara per l’acquisto del Calcio Como. Vi partecipano otto cordate e il titolo sportivo, vien eassegnato al gruppo capitanato dall’ immobiliarista Massimo Nicastro e dall’imprenditore sardo Roberto Felleca. Con la nascita della nuova società, ASD Como 1907, viene scelto un nuovo stemma che richiama in qualche modo quello visto nella stagione 1974/75. Si presenta nella forma tonda con al centro lo stemma scudato della città, appoggiato sopra a tre onde (a richiamo del lago).Il bordo viene realizzato con una cornice di colore blu che racchiude al vertice la scritta Como e alla base l’anno di fondazione 1907.

Si realizza anche un logo per celebrare i 110 anni della nascita, differente rispetto a quello creato dalla Legea. Questo simbolo non è mai stato ufficialmente usato sulle divise del club. Si sperava in una maglia celebrativa che sottolineasse questo importante traguardo ma non se ne fece nulla. L’unica apparizione è stata sulla fascia da capitano indossata durante una partita da Federico Gentile. Fascia che poi è andata bandita all’asta del 2 giugno 2018 a sostegno dell’associazione “Quelli che con Luca Onlus”.

Nell’autunno del 2017 il Como 1907 indice un concorso per l’ideazione della mascotte societaria. L’iniziativa si rivolge a tutti: bambini, ragazzi, studenti, professionisti o semplici appassionati che desiderano partecipare. La scelta della mascotte preferita sarà effettuata da tutto il pubblico presente alla partita mediante schede da compilare e da consegnare nelle apposite urne. Vincerà il disegno di uno svasso, presente anche nel logo del Como negli anni ‘80, il cui simpatico nome riprende vagamente la denominazione del lago:. Il nome scelto dai votanti è Ilario. Ha ottenuto il 52% di preferenze contro il 28% per il Castel Baradello e il 20% per la Goccia. Lo Svasso è quindi stato proclamato vincitore della finale dopo l’ultima votazione avvenuta domenica 19 Novembre durante l’incontro casalingo tra Como e Bra. Il disegno è stato creato da Mauro Dalla Francesca di 29 anni, che la spunta su quelli di Mattia Pietro di 6 anni e Riccardo Piazza di 9 anni

Con l’arrivo della nuova e attuale società, vengono promossi due sondaggi online per la scelta del nuovo marchio societario. La scelta quasi assoluta cade su un marchio rivoluzionario molto diverso dal passato, con lo stemma inglobato in una grande croce blu, dove campeggia il nome Como con la scritta 1907 sovrastate, mentre tre onde sulla base richiamano il lago. Gli altri loghi molto differenti nello stile e nei colori, hanno ricevuto pochi voti.

Gli altri simboli che hanno partecipato al concorso